"Al Pescatore" ‑ Trentino Alto Adige
Intro
Qui in Trentino Alto Adige siamo sempre i benvenuti. Abbiamo amici da quelle parti in quel di Storo, una di quelle amicizie di vecchia data, con una persona che fin dagli inizi ha sempre creduto in noi, e alla quale questo articolo è dedicato.
Sul nostro canale YouTube vi abbiamo già portato qualche contenuto video, oggi andiamo toccare quei dettagli che solo un blog riesce a toccare
L' Alloggio
Alloggiamo sempre nell'albergo "Al Pescatore": cucina deliziosa davanti a una vista mozzafiato delle montagne a strapiombo sul Lago d'Idro. Il suono della corrente è in grado di cullarti tutto il giorno e tutta la notte se gliene lasci l'occasione.
L'atmosfera
L'aria è molto leggera, e il sole è come se non avesse addosso neanche un vestito. Il primo giorno partiamo con la Strada del Ponale, per poi visitare il Lago di Ledro, e diverse viste mozzafiato nella speranza di vedere qualche orso o qualche cervo, ma senza successo.
Il Buco della Morte
Passiamo poi per "Il Buco della Morte", o anche detto "Cascata del Palvico", il nostro ritrovo. Non venivamo lì da un anno e mezzo circa, e la storia che ne conferisce il macabro appellativo ha un certo interesse, di cui magari vi parleremo in una nostra stories.
Benvenuto a casa
La cosa bella del Trentino è che chiunque può sentirsi a casa purché sia un amante del nostro Pianeta. Di queste terre non vi parleremo molto del nostro rapporto con i cittadini, ma piuttosto con la Natura.
Per concludere le montagne
La Natura è una nostra grande alleata, la sua forza sta nel far sì che così tante specie riescano a convivere tra loro nonostante la diversità che le accomuna. Il Trentino è la meta che più di tutte incarna i valori di questo Bene prezioso, capace di farci sentire importanti nonostante siamo piccoli come formiche dinanzi alle montagne.
Durante una delle nostre escursioni lungo sentieri improbabili a 3000m d'altezza ci sentiamo dire: "Iniziamo a tornare indietro, prima che venga buio"
In Trentino persino l'uomo capisce quando è il momento di ritirarsi, per permettere alla vita dei boschi di proliferare liberamente. Perché la verità è che la bellezza di un ecosistema incontaminato non perde di intensità se la si osserva da un po' più lontano.
Loro rimangono comunque montagne, e noi rimaniamo comunque formiche.